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Fatti Furbo!

Mi è stato sollecitato un commento su una discussione in un Gruppo Linkedin e ho pensato di condividerlo qui.

Mi viene un po’ da ridere. Riso amaro ovviamente.

L’altro giorno ho postato una cosa divertente sulla mia pagina, che potete leggere qui e mi sembrava pertinente ad un certo scenario.

La cosa che più mi salta all’occhio nel video di Federalberghi è il parcheggio trasversale rispetto alle linee segnate. Cioè da furbi. E li detesto con tutto il cuore.

Insomma, vogliamo essere furbi, e disintermediare e fin qui ok, condivido. Ma le prenotazioni in hotel poi chi le gestisce?

Il receptionist a 900 euro al mese che mentre fa un check in, da un indicazione, firma la bolla a un fornitore, risponde al telefono per scoprire che è il proprietario che vuole l’amministrazione, gestisce il complaint di un cliente, chiama i taxi, ha fame da morire perché è in turno da solo?

Quanti sono, in media o in percentuale gli alberghi che hanno un ufficio prenotazioni operativo dalle 8:00 alle 22:00. Il Dottor Nucara lo sa?

Che le OTA in genere si comportino molto male davvero non è un mistero, e una tra tutte che si distingue con la sua grande arroganza con la quale puoi comunicare solo quando ti chiamano loro, capiscono e fanno quello che vogliono loro forti della loro posizione dominante.  E non dimentichiamo che sono quelle che si mettono di fronte alla porta di casa (il nostro Hotel) a intercettare clienti che ci cercano un po’ come i conduttori alla stazione dei treni nelle grandi città molti anni fa che appena sceso dal treno ti proponevano il loro hotel.

Ma le OTA sono più subdole, a volte ti fanno credere che puoi prenotare solo attraverso di loro! Ma si sa, ognuno fa il suo mestiere e agisce pro domo sua.

Che volevo dire con questo? Che se i clienti preferiscono prenotare sulle OTA una ragione c’è e che spesso sulle OTA ottengono un prezzo migliore che in hotel. E capita dal 4 stelle indipendente di RImini al 4 stelle di compagnia internazionale a Napoli (esperienza personale recent ) da nord a sud da est a ovest…

Occorrerebbe fare un po’ di hospitalty seriamente, occupandosi di prodotto e qualità in primis, il resto non vien da se, ovvio, va aiutato, ma è come lamentarsi delle recensioni di Tripadvisor dove tutti vorrebbero avere cinque palle senza troppi sbattimenti, e senza essere disposti a lavorare per migliorare prodotto e qualità.

Ho l’impressione che non ci prendiamo troppo sul serio quando lavoriamo in Hospitality.

Ovviamente abbiamo un mondo di eccezioni e eccellenze come si dice in modo abusato oggi. Ma quel che emerge è uno scenario del tutto differente.

A voi cosa risulta?

Questo articolo ha 9 commenti

  1. Alcuni giorni dopo la famosa campagna, che peraltro è stata vista e condivisa solo da addetti ai lavori, avevo riunione di Federlberghi. Siccome la vedo esattamente come te, ho fatto un test in città, chiamando tutti gli Hotel (in incognito) e come per magia……uno solo su 6 mi ha dato una tariffa leggermente più bassa delle Ota, ma questo non è grave, la cosa più grave è stato sentirmi dire da uno dei “migliori” alberghi in città: “Adesso non ho tempo, ho check in e check out, mi mandi una mail”. Il proprietario è uno di quelli in prima fila, contro le OTA. Auguri

    1. Lorenzo !

      grazie del post! Recentemente anche Robi Veltroni ha dimostrato nel suo http://www.beconcinigianni.it/test/robi/2015/06/del-perche-federalberghi-rischia-i/ la situazione. Mi stava venendo da ridere, ma non è carino nei confronti di albergatori che lavorano seriamente. Ovviamente non è che mi riferisco a questo che non fa l’albergatore.

      Ma sappiamo che la situazione è quella. La camapagna non è del tutto sbagliata nel merito ma totalmente nel modo.

      Buone cose e buona estate.

  2. salve,

    intervengo in quanto dopo 30 anni di gestione alberghiera, sono ora dall’altra parte delle barricate, in quanto ho fondato una OTA locale per le strutture corse.

    Forte di alcuni mesi di attività posso dirvi che siamo solo all’inizio di un profondo mutamento dello scenario della distribuzione, infatti non penso che le OTA spariranno, ma sono sicuro che il loro modello economico dovra cambiare, se gli albergatori riusciranno a presentarsi con una vetrina adeguata al mercato. Sempre di più le OTA sono usate come catalogo dove trovare disponibilità e prezzi per poi eventualmente recarsi sul sito e prenotare direttamente.
    Percui il sito deve diventare prima di tutto uno strumento aggressivo di vendita, convincendo l utente a materializzare l’acquisto, usando tutte le tecnologie disponibili,
    L’OTA dovrebbe posizionarsi come guida interattiva dove il cliente riesce ad individuare una shortlist di strutture e ha la possibilta sia di prenotare direttamente sul sito dell’OTA sia di scegliere di essere indirizzato sul sito dell’albergo dove perfezionare l’acquisto.

    1. Grazie del commento Jean Patrick.

      Crediamo tutti che il mondo delle OTA sia in evoluzione. Abbiamo anche visto come hanno imparato dagli alberghi ad applicare programmi fedeltà o azioni di fidelizzazione. Il problema infatti sono più gli albergatori che le OTA.

      Ma sono curioso di vedere come si evolverà la situazione nel tempo.

      Saluti e grazie ancora del commento.

  3. Ottima analisi, piacerà di più ad alcuni albergatori che agli Ospiti.

    Secondo me anche il tono generale della campagna (#fattifurbo) contribuisce ad alimentare l’idea che ci siano tantissime falle nella distribuzione, e che il viaggiatore non possa non giovarne, rendendo “etica” la negoziazione (al ribasso) al telefono.

    1. Grazie Francesco,
      ma forse è più una questione di modi che di sostanza. E’ giusto cercare di pagare il meno possibile per un deterimnato servizio se ci sono le condizioni. Ma non può mai mancare etica, coerenza e credibilità.

      Almeno secondo me, poi, il mondo è bello perchè è vario…

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